Verificato
che il progressivo scardinamento del polo ospedaliero di Portogruaro, la conseguente fuga di professionisti, la privazione di strumenti e di personale, fanno presagire uno scenario di chiusura progressiva di servizi a Portogruaro e ciò mentre continuano ad essere mantenute e rafforzate le attività sanitarie in ambiti già ampiamente serviti come ad esempio quello di Verona;
Ritenuto
che i cittadini debbano essere informati e consapevoli che le scelte che penalizzano il nostro territorio, hanno precise responsabilità nella Regione Veneto ed in particolare nella Lega, che da decenni gestisce la sanità regionale in assenza di un adeguato Piano Socio Sanitario;
Il Partito Democratico ritiene
doverose le attività di razionalizzazione oltre ogni forma di campanilismo, se responsabili, partecipate, integrate nel territorio, ma chiede, anche per l’organizzazione dei distretti precise garanzie di tutela e salvaguardia dei servizi, soprattutto quelli relativi alla prevenzione.
Il Partito Democratico è convinto
- Che in un momento di crisi economica i servizi socio sanitari del Veneto Orientale debbano svilupparsi in un ospedale unico di rete, evitando inutili doppioni e permettendo la sopravvivenza a unità operative che abbiano risorse umane e strumentali per poter lavorare con qualità.
- Che sia necessario a livello regionale ridurre i notevoli ticket sanitari in quanto ciò spinge ad usufruire dei servizi privati oppure a rivolgersi a strutture della vicina regione Friuli, a scapito del servizio pubblico della nostra ULSS.
- Che la grave assenza di strutture pubbliche intermedie (RSA) rende insostenibile da parte delle famiglie (e della struttura ospedaliera stessa) la gestione di ammalati (soprattutto anziani) che necessitano di periodi più lunghi di ricovero.