“IL CLIMA ELETTORALE NON DEVE PREGIUDICARE LA VOLONTÀ DI SALVAGUARDARE IL TERRITORIO E DI GARANTIRE I SERVIZI ESISTENTI. PRONTO A COLLABORARE CON TUTTI, MA NON POSSO ACCETTARE CHE PORTOGRUARO E IL TERRITORIO VENGANO PENALIZZATI.”
Capisco che sono gli ultimi giorni di campagna elettorale e che, per alcuni Comuni del Portogruarese che andranno al voto, i risultati potrebbero presentare delle sorprese. Questo crea un certo nervosismo, la voglia di attaccare e di differenziarsi, la voglia di cercare nemici esterni.
Questo però non giustifica prese di posizioni incoerenti con le scelte finora fatte e con gli obiettivi che tutti dovrebbero avere. Senza contare che questo clima, avvelenato e rissoso, crea un forte disorientamento tra i cittadini ed è deleterio per tutti.
Le dichiarazioni fatte sono a dir poco contraddittorie. Da un lato sono accusato di far perdere tutto rispetto alla sanità, ( cosa perdiamo? un ospedale fantasma? ) e di favorire in tal modo le fughe verso l’ospedale di Pordenone. Dall’altro si dice che, per i Comuni, contribuire alle spese per mantenere l’ufficio del Giudice di Pace a Portogruaro è inutile, meglio andare a Pordenone. Ma dov’è la coerenza?
Finora nulla ha impedito al centro destra di portare avanti e sostenere i propri candidati e le proprie posizioni, anzi lo ha sempre fatto indipendentemente anche dalla valenza e dalla rappresentatività territoriale, ricordo che Tamai è stato Presidente della Conferenza Sindaci sanità fino a poco tempo fa e purtroppo, non è certamente solo il mio parere, proprio le sue scelte affrettate hanno portato a questa empasse.
Se Nardese non lo si voleva all’interno dell’esecutivo sanità bastava che il centrodestra votasse diversamente, avrebbero avuto la maggioranza come sempre. Difficile farlo però se si è assenti dalle sedute, inutile scaricare poi su altri le proprie responsabilità. Se si vuole portare aventi una politica di maggiore rappresentatività del Portogruarese, parliamone, ma sulla base di progetti comuni, di pari dignità per tutti, di effettiva collaborazione. Non posso accettare che le nostre Comunità vengano penalizzate!
Il servizio del Giudice di Pace ad esempio, non riguarda solo qualche Comune o dei casi singoli, non riguarda solo l’oggi, ma anche i servizi che possono essere offerti nel futuro. Lo scorso anno tutti i Comuni del Portogruarese avevano dichiarato di voler compartecipare alle spese di mantenimento del servizio a Portogruaro. Purtroppo poi alle parole sono mancati i fatti. Dopo tre solleciti mi ha risposto un solo un Comune. Ed ora i sindaci Gasparotto, Tamai e Demo si tirano indietro.
Non è una questione solo di ripartizione di spese, doverosa, ma di opportunità e quindi di un obiettivo per tutti. La responsabilità di mantenere tale servizio nel territorio non può essere delegato e fatto pesare, anche in termini economici, solo sui cittadini di Portogruaro.
A San Donà il servizio è in funzione perché la maggior parte dei comuni del Piave ha aderito ad analoga iniziativa. La differenza sta tutta qui: nel gioco di squadra e nella collaborazione.
Sulla sanità le contraddizioni sono ancor più evidenti. Oggi sembra che l’unica possibilità per l’avvio di un Ospedale unico, privo di finanziamenti e di progetti credibili, sia quella di accettare passivamente che l’Ospedale di Portogruaro venga smantellato. Ma è questa la priorità che abbiamo oggi?
Temi importanti come la sanità, o come i servizi territoriali, sono temi che vanno pensati e ragionati in termini di prospettiva. Prima di disfare bisogna costruire, ed oggi chi vuole solo smantellare si assume una grave responsabilità.
Fino ad ora alcuni Comuni del Portogruarese non si sono espressi pubblicamente in merito all’ospedale unico e alla sanità in generale. Oggi, in pieno clima elettorale, consapevoli dell’importanza che riveste questo tema sulla vita dei cittadini, si vuole scaricare le proprie responsabilità sul Comune di Portogruaro.
Portogruaro è stato il primo a battersi per il mantenimento del presidio ospedaliero, per mantenere la qualità dei servizi, per evitare che alcuni servizi venissero trasferiti.
Perché un sindaco dovrebbe rinunciare a difendere la propria comunità ed i servizi esistenti ?
IO COMUNQUE NON INTENDO CEDERE A PRESSIONI, CREDO SIA GIUSTO PORTARE AVANTI FINO IN FONDO GLI INTERESSI DEI CITTADINI.
Poco importa se la mia azione è d’intralcio a chi oggi ha tanta fretta di DISFARE l’esistente. Rappresento la volontà un consiglio comunale e lo farò fino all’ultimo minuto del mio mandato, indipendentemente da strumentalizzazioni elettorali.
È evidentemente che la campagna elettorale fa perdere l’oggettività dei fatti, soprattutto se i segnali non sono del tutto positivi. Ecco perché avevo richiesto un time out. Se veramente si vogliono fare gli interessi del Portogruarese, se veramente si vuole fare squadra e difendere il nostro territorio, sono il primo a voler lavorare insieme, al di là dei partiti politici. MA BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI LOTTARE INSIEME E NON DI LANCIARE SOLO SASSI.”
Qui sotto l’articolo pubblicato il 21 Maggio scorso sul Gazzettino.