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Perfosfati: senza bonifica e costi di gestione un progetto senza gambe.

Niente bonifica per l’ex Perfosfati con il progetto dell’Amministrazione comunale. Questo significa che resterà un capannone vuoto che non potrà essere utilizzato.

L’Amministrazione, ancora una volta, segue la strada più breve anziché puntare ad un progetto che guardi complessivamente al futuro dell’area e al suo utilizzo.

Condividiamo l’idea di stabilizzare l’edificio di archeologia industriale, così rilevante e importante per la città, ma questo progetto sarà ancora una volta un’occasione persa: senza destinazione d’uso dell’immobile il progetto presentato in Commissione Consiliare è parziale e rischia di sprecare le risorse del bando periferie.

Il progetto per questa struttura non può essere la sola risistemazione, ne risulterà un contenitore senza identità.

Era necessario, fin da subito, perseguire un reale coinvolgimento con i comuni, la Città Metropolitana la Regione Veneto e anche quella del Friuli. E non è stato fatto. Che fine ha fatto la famosa filiera politico amministrativa?

Avviare un percorso comune attivando le sinergie necessarie è fondamentale per condividere un possibile futuro utilizzo dell’area, che valorizzi le eccellenze del Nord Est, ma anche per reperire nuove risorse utili per i costi di gestione, di cui ancora nessuno parla ma che sono una delle parti più rilevanti rispetto all’aspetto economico.

  • Sistemiamo la struttura, siamo tutti d’accordo e poi?

  • Senza progetto complessivo, senza sinergie sulla sua destinazione quale sarà lo scopo di questa struttura, chi la vivrà, come sarà occupata e da cosa?

  • Senza parlare di costi di gestione come prevediamo il suo mantenimento? Avremo un’opera che sarà sistemata sì, ma per quanto tempo? Diventerà un gigante da manutentare e da mantenere senza prevedere un autosostentamento? Quante risorse comunali dovranno essere investite poi, quante risorse dovranno essere ricercate e sprecate dopo per non aver saputo guardare al futuro ora?

L’Amministrazione Comunale di Portogruaro, dopo mesi e mesi di sollecitazioni, interrogazioni, lettere e richieste è uscita allo scoperto. Nella Commissione Consiliare del 9 aprile ha comunicato la scelta che, con i 4 milioni ed 800 mila euro di risorse pubbliche, ottenute dal Governo Gentiloni con il Bando Periferie, anziché avviare un progetto complessivo di riqualificazione e bonifica dell’area ex Perfosfati, così come indicato nella richiesta di contributo, inizierà solo un primo restauro conservativo del capannone.

Solo il 16 marzo scorso la Sindaca Senatore su “Il Gazzettino” affermava “Il progetto di recupero… ha l’obiettivo in primo luogo di bonificare e mettere in sicurezza l’area…. “.

Lo stesso Assessore ai Lavori Pubblici, Morsanuto, in un documento ufficiale in data 29 dicembre 2017 dichiarava: “…la progettazione affidata con bando pubblico nello scorso ottobre ha tenuto validi gli aspetti riferiti al lavoro di bonifica già svolto… ponendo quale elemento vincolante le linee guida finali del 2011…”.

Ora di bonifica non si parla più, anzi in Commissione è stato ammesso che non sono stati fatti neppure dei rilievi inerenti la bonifica dell’area sotto il capannone, ma solo dei rilievi sulla struttura. Neppure il consolidamento sismico pare sia stato previsto.

Anche volendo considerare la scelta dell’Amministrazione come uno stralcio, come una tappa o come l’avvio di un percorso, è evidente che nell’iniziare un’opera così importante bisognava avere un’idea progettuale complessiva dell’area e del suo utilizzo.

Un’Amministrazione ha sempre, anche come metodo amministrativo, il dovere di rispondere ad una domanda semplice: con che obiettivo utilizzo soldi pubblici e per fare cosa?

  • Più di 6000 mq di struttura a cosa serviranno?

  • Quali saranno i costi e la sostenibilità complessiva dell’opera, quale la destinazione urbanistica dell’area?

  • È stato auspicato un coinvolgimento dei privati sulla gestione, ma per gestire cosa?

In passato il progetto di riqualificazione e bonifica dell’ex Perfosfati – lo stesso di fatto presentato da questa Amministrazione per ottenere i contributi nazionali – trovava un suo equilibrio ed una sua funzionalità.

Ora quale dovrebbe essere la compatibilità tra interesse pubblico e privato?

Il Centro Sinistra ha suggerito per primo all’Amministrazione la possibilità di reperire risorse con il Bando Periferie e solo pochi giorni fa ha organizzato un interessante e proficuo incontro pubblico sul futuro destino dell’ex Perfosfati.

Il PD di Portogruaro, con spirito collaborativo, continuerà ad incalzare l’Amministrazione affinché non vada sprecata un’opportunità unica ed ingenti risorse pubbliche, perché si incominci a parlare di un progetto definitivo sulla ex Perfosfati e sulla nostra Città.

Il Direttivo del Circolo PD di Portogruaro

 

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