“Durante il consiglio comunale di ieri sera per ricordare il quinto anniversario della scomparsa di Giulio Regeni, – afferma Irina Drigo – ho proposto all’amministrazione comunale che venisse messa una panchina gialla in sua memoria anche a Portogruaro, in un luogo simbolico come il Parco della Pace, affinché tutti sapessero che Portogruaro sta dalla parte dei diritti umani e contro la loro violazione.
L’idea nasce dall’iniziativa realizzata nel comune di Fiumicello, luogo di nascita di Giulio in cui tuttora risiede la sua famiglia, dove si è deciso di collocare un cerchio fatto da panchine gialle nel cortile di una scuola. Il colore contraddistingue, infatti, sia Amnesty International – associazione internazionale che da sempre lotta contro la violazione dei diritti umani – sia le bandiere che da cinque anni sventolano in Italia, nelle quali si chiede verità e giustizia per Giulio. Le panchine saranno utilizzate da bambini e ragazzi per incontrarsi e studiare all’aperto e, soprattutto, per confrontarsi su temi così importanti come il rispetto dei diritti umani.
Ho ritenuto opportuno e giusto ricordare che il 25 gennaio ricadeva questo triste anniversario della scomparsa del giovane ricercatore italiano, rapito torturato e ucciso in Egitto. Su questa tragica vicenda da sempre si chiede emerga la verità e venga fatta giustizia. A distanza di cinque anni possiamo dire che la verità sta venendo lentamente a galla, perché quattro ufficiali egiziani sono stati iscritti sul registro degli indagati. Questo anche grazie al lavoro costante dei genitori di Giulio – Paola e Claudio – che lavorano giorno e notte insieme all’avvocato Alessandra Ballerini per mettere insieme i pezzi dell’efferato assassinio. Emerge, dunque, ciò che si è pensato fin dal principio: Giulio venne rapito, barbaramente torturato e ucciso da funzionari dello stato egiziano, cioè da chi dovrebbe invece essere quotidianamente impegnato a far in modo che i diritti umani vengano sempre e ovunque rispettati.
La mia proposta, che aveva raccolto almeno in termini interlocutori il Presidente del Consiglio, è stata bocciata dalla consigliera della Lega, Alessandra Zanutto, perché così si “dovrebbe pensare anche ad una panchina per Pamela”, ventiquattrenne uccisa su cui, secondo il consigliere, la giustizia non si è ancora compiuta. Fatto non corrispondente al vero, visto che la giovane è stata uccisa da Innocent Oseghale, condannato all’ergastolo.
Ritengo queste affermazioni assurde e incomprensibili. È chiaro e scontato che tutte le vittime di violenza e di omicidi efferati meritano rispetto e il ricordo di tutti, ma le due vicende non possono essere messe sullo stesso piano ed anche questo è evidente a tutti: Pamela è stata uccisa da un uomo condannato per il suo crimine. Per lei è stata fatta giustizia. Giulio è stato rapito, torturato e ucciso da ufficiali di uno stato in cui la violazione dei diritti umani è ammessa e perpetrata da chi governa.
La battaglia che i genitori di Giulio stanno facendo affinché ci sia verità e giustizia è prima di tutto una battaglia di civiltà. È per questo fondamentale che tutte le istituzioni stiano dalla parte di quella madre e di quel padre, anche con semplici gesti simbolici, come quello che ho proposto ieri sera, perché dobbiamo con forza dire da che parte stiamo, da che parte sta l’Italia intera: dalla parte della tutela e del rispetto dei diritti umani.
Non rinuncerò a portare avanti tale proposta primo, perché non accetto che Portogruaro passi ancora una volta alla cronaca per non aver compiuto un gesto semplice ma significativo, secondo, perché credo che le motivazioni della bocciatura siano puramente strumentali e non legate al merito e alla bontà della mia proposta. Giulio si merita il rispetto di tutti noi. Invito i cittadini che credono in questo progetto a unirsi e a farsi parte attiva, recuperando una panchina, dipingendola di giallo e donandola all’Amministrazione.”