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SE  Il PUNTO NASCITE   DI PORTOGRUARO NON FUNZIONA

 LA COLPA E’ DI SCELTE RAFFAZZONATE ED INADEGUATE

All’inizio di dicembre 2017, attraverso la stampa, la Direzione della nostra Ulss celebrava il centesimo parto al punto nascite di Portogruaro e si complimentava per il traguardo raggiunto.

Solo poche settimane dopo è apparsa la notizia  che il reparto rischiava di rimanere sotto organico. Il bando per la ricerca di due ginecologi non aveva dato infatti esito positivo.  

Ora  la notizia di appena dodici parti in un mese.

Il numero limitato di ginecologi, l’assenza di un primario, la mancanza dell’anestesia epidurale e del  centro di procreazione assistita, la non piena funzionalità del reparto, non sono invenzioni ! Non lo dicono i partiti o i comitati “ cattivi e denigratori”. Lo dicono i fatti !

La scelta della Regione  di aprire il punto nascite a Portogruaro,  ma solo per  gravidanze fisiologiche maggiori o uguali a 37 settimane e per  neonati sani,  un punto nascite di serie B,  si è rivelata una scelta sbagliata! Una manovra di basso livello.

Le mamme non scelgono un servizio meno peggio, chiedono la massima sicurezza e quindi, come indicano i dati,  continuano a scegliere S. Vito al Tagliamento.

LE  AMMISSIONI   DEL SINDACO SENATORE, CIRCA L’INATTIVITA’ DELLA  REGIONE VENETO, SONO A DIR POCO TARDIVE.   BARBISAN, CONSIGLIERE REGIONALE, DI RECENTE APPENA NOMINATO VICEPRESIDENTE DELLA  COMMISSIONE REGIONALE SANITA’ – SEMPRE A FIANCO DELLA  SENATORE  – COSA  HA FATTO A RIGUARDO ?

Perchè non  è STATA PRETESA una risposta seria e immediata alla mozione consiliare  presentata dal CSX e votata da tutti i gruppi consiliari, di bandire il concorso di primario di ostetricia – ginecologia e pediatria e di adeguare l’organico?

Al PARTITO DEMOCRATICO DI PORTOGRUARO questi giochi di rimbalzo delle responsabilità  non interessano ! NE’ CREDE  SI RISOLVA TUTTO CHIUDENDO IL REPARTO. Le risorse e gli investimenti nel Veneto Orientale sono insufficienti. Si inverta la tendenza, si qualifichi e si dia piena sicurezza  al reparto.

E CHE DIRE DELLA IDEA DI UN  “NUOVO” OSPEDALE A  CAPOSILE?

Qual’è la novità? Un  Ospedale che dovrebbe riunire  le strutture di Jesolo e San Donà, ma non totalmente – che dovrebbe mantenere un presidio ospedaliero a Portogruaro –  ma non completamente – che dovrebbe garantire  un pronto soccorso a Jesolo ma ridotto, ma che soprattutto dovrebbe mantenere il Rizzola: quanto è praticabile tale scelta? Dove sono le risorse per farlo? Quali servizi garantirebbe? Pare che  tutto questo non interessi a nessuno!

Intanto, a Portogruaro,  Neurologia – un reparto di eccellenza – rischia il trasloco da Portogruaro a San Donà.  Altri servizi e reparti hanno le “rotelle”, corrono da una parte all’altra senza una visione organizzativa chiara e definitiva.  I tanti cittadini in attesa al CUP  sono la dimostrazione di una elevata e aumentata  domanda di salute, di bisogni diversi, di una cronicità più elevata. I cittadini sono costretti molto spesso, con disagio,  a scegliere il privato, aumentano così  le disuguaglianze.

AI CITTADINI DEL NOSTRO TERRITORIO SI DEVE RISPONDERE CON CONCRETEZZA, AUMENTANDO I SERVIZI TERRITORIALI, AVVIANDO LA MEDICINA  DI GRUPPO INTEGRATA, AUMENTANDO IL NUMERO DI PERSONALE  SOCIO-SANITARIO,  FACENDO INFORMAZIONE E PREVENZIONE.

Tutto ciò non può essere chiamato denigrazione e populismo, questo è un preciso richiamo  A  FARE,  A  DARE RISPOSTE,  A  RISPETTARE GLI IMPEGNI PRESI !!!!                                                                         

Il Segretario del Circolo  PD di  Portogruaro

Roberto  Zanin

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