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COMUNICATO STAMPA – CIRCOLO PD PORTOGRUARO

LA SANITA’ DEL VENETO ORIENTALE DEVE PARTIRE DAI BISOGNI – TRA REGIONI IL DIALOGO E GLI ACCORDI DI COLLABORAZIONE SONO POSSIBILI, L’OBIETTIVO DEVE ESSERE L’OFFERTA DI UNA MAGGIORE QUALITA’ DEI SERVIZI


Ieri, venerdì 22 gennaio 2016, in Villa Comunale a Portogruaro si è tenuto l’incontro12552715_10207567681104201_2657070684952769017_n pubblico, organizzato dal circolo Pd di Portogruaro sul tema: Riorganizzazione sanitaria- Veneto e Friuli Venezia Giulia- due Regioni a confronto- competizione o collaborazione?

L’iniziativa ha visto una straordinaria partecipazione di cittadini, associazioni, rappresentanti politici, operatori non solo del Veneto orientale, ma anche della vicina bassa friulana, attenti ed interessati al tema.

Ha avviato la discussione, come moderatrice, la consigliera comunale di Portogruaro Irina Drigo, la quale ha informato i presenti sulle novità e sulle modifiche alle schede ospedaliere, approvate dalla Regione Veneto ed illustrate in una conferenza stampa organizzata dal Comune, nella mattinata.

La coincidenza della data- anche se probabilmente non fortuita –  è stata comunque considerata positiva, le tante sollecitazioni fatte su tale tema   – ha detto la consigliera Drigo – hanno costretto la Lega ed il centro-destra ad affrontare finalmente tali temi e ad impegnarsi con la propria Comunità.  

La consigliera regionale  – Renata Bagatin ha illustrato il progetto di riorganizzazione sanitaria avviato in Friuli Venezia Giulia. Una riforma basata su un sistema strutturato che accompagna il cittadino in ogni fase della propria vita e basato soprattutto sui servizi territoriali integrati. Sulla possibile collaborazione tra regioni, la consigliera Bagatin si è dichiarata fiduciosa, anche perché esistono già degli esempi di accordi stipulati tra Veneto e Friuli su alcuni servizi – vedi ad esempio i disturbi alimentari. “E’ possibile lavorare insieme per stimolare la politica ad affrontare i problemi in una logica di ricerca della qualità.  E’ necessario partire però dai reali e prioritari bisogni dei cittadini, nel mondo di oggi i cittadini si muovono e vanno a curarsi dove viene garantita la qualità”.

E’ seguito l’intervento della consigliera del Veneto Francesca Zottis la quale ha 12439497_458339181025187_472299753961742736_n sottolineato il ritardo maturato dalla Regione Veneto in materia di riorganizzazione sanitaria, ma soprattutto la confusione regionale che ha caratterizzato questi mesi.

Il lavoro fatto dai consiglieri regionali del PD, ma soprattutto dai comitati e dalle associazioni è stato importantissimo. “La scelta regionale di riconoscere la specificità della nostra area – ha detto la Zottis- è senza dubbio positiva, ma il rischio è che la specificità possa diventare debolezza”.

Troppe sperimentazioni ed ancora poche certezze nelle attuali schede ospedaliere, ha sottolineato la Zottis. Le modifiche alle schede, che peraltro non sono state oggetto di alcun confronto, neppure istituzionale, presentano ancora notevoli incoerenze. Per psichiatria, cardiologia, neurologia, ad esempio, permangono depotenziamenti non condivisibili

La Zottis ha poi individuato tre priorità per dare efficacia alla riorganizzazione sanitaria in Veneto:

-la parità delle quote capitarie (l’Ulss n. 10 deve vedere equilibrate le risorse economiche   che sono tra le più basse assegnate dalla Regione Veneto); -la chiarezza sul progetto complessivo socio-sanitario per l’intero nostro territorio (progetto tutt’ora inesistente); – maggiori investimenti sui servizi territoriali, in particolare quelli rivolti alle persone anziane (le strutture per anziani esistenti sono oggi in sofferenza).  “Il PD chiede garanzie- non contrasta- ma neppure accetta delle scelte sui servizi senza conoscere le relative modalità organizzative. Troppi sono stati finora i cambiamenti, i ripensamenti, le modifiche non portate avanti”

La collaborazione tra Regioni -ha detto la Zottis – è opportuna anche per allargare il bacino d’utenza di alcuni servizi, in una logica di rete e di qualità. Ha ricordato infine come la scelta di non confermare la convenzione con il CRO di Aviano, dimostra che la Regione Veneto è ancora lontana da questo obiettivo.

La dott.ssa Francesca Benvegnùportavoce del Comitato difesa servizio sanitari del Veneto orientale nel suo intervento ha fatto presente come sia fondamentale, per una seria organizzazione socio-sanitaria, partire dalle esigenze del tessuto sociale.

I tagli ad alcuni servizi ospedalieri non possono essere accettati se non vi sono adeguati servizi nel territorio.  E’ necessario garantire interventi di urgenza e l’accessibilità dei servizi.

I tagli non possono sottostare solo a dei numeri – come il numero minimo di parti per il punto nascite – i parametri per la sicurezza e la qualità del servizio sono diversi e devono tener conto dei bisogni che emergono dai cittadini.

Era presente tra i relatori anche l’on.le Arianna Spessotto, parlamentare del Movimento 5 stelle, la quale ha criticato la giunta Zaia per la mancanza di trasparenza e di informazione su un tema così importante come la sanità.  I tagli che vengono portati avanti dalla Regione Veneto portano al decadimento ed impoverimento dei servizi- ha detto l’on.le Spessotto. Le collaborazioni tra Regioni sono auspicabili, ma ci devono essere dei tavoli di confronto reale, i cittadini devono essere informati e sentiti.

L’ultimo relatore – Adriano Mororeferente del Comitato salute bene primario di Portogruaro, ha illustrato gli obiettivi del Comitato e, in merito alle modifiche delle schede ospedaliere, ha affermato che “le modifiche delle schede non fanno altro che ripristinare – al ribasso –  una situazione già esistente. I continui annunci, prese di posizione-i continui tagli e ripristini non fanno altro che creare incertezza e destabilizzare l’organizzazione ed i servizi- chiamati continuamente a modificare e reimpostazione i metodi di lavoro. E’ necessario definire il nuovo modello di sanità e di servizi da erogare nella nostra Ulss. L’equa distribuzione delle risorse – tanto sbandierata dall’ULSS e anche dal Comune di Portogruaro-  finora non c’è stata e non risulta desumibile dalle nuove schede, anche perché si continua a tacere sul fatto che San Donà ha tre ospedali.”

Sono seguiti interventi chiari e precisi.  Ha preso la parola una rappresentane del comitato per la difesa del punto nascite di Latisana, la quale ha fatto presente che le rivendicazioni portate avanti non sono di natura campanilistica. Le scelte su tale servizio, che devono basarsi su valutazioni tecniche e su bisogni, sono state più volte rappresentati alla Regione Friuli. Di seguito sono intervenuti la consigliera comunale Pizzolitto, con dati precisi sul punto nascite; l’on.le Moretto sulla necessità di garantire la qualità delle prestazioni; il dott. Vincenti, che ha evidenziato il blocco del servizio di diabetologia ed i disagi dell’utenza;  il capogruppo centro sinistra più avanti insieme di Portogruaro Marco Terenzi il quale ha evidenziato la necessità di dare continuità assistenziale, dell’integrazione dei servizi, del diritto- dovere dei cittadini di essere informati e di intervenire. Marco Terenzi ha anche invitato i cittadini ad essere presenti al Consiglio Comunale sulla sanità, richiesto dal gruppo, che si terrà presumibilmente il 1° febbraio prossimo. Sono seguiti altri interventi.

L’iniziativa si è conclusa con

  • l’impegno di proseguire nell’affrontare questi temi, di tener informati i cittadini e di continuare a sollecitare le istituzioni al fine di dare a questo territorio una equilibrata e qualificata offerta di servizi;
  • la volontà di presentare alla Conferenza dei Sindaci ed alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia un documento per chiedere un tavolo continuo di confronto tra le due Regioni in tema di sanità, con la presenza di Associazioni, comitati, forze politiche e sociali.

FullSizeRenderNoi del PD di Portogruaro non possiamo, però, non rimanere preoccupati per la situazione del punto nascite di Portogruaro a tutt’oggi ancora chiuso, nonostante il Presidente regionale del Veneto abbia dichiarato la strategicità del reparto. E non siamo affatto sereni rispetto all’attuale situazione di cardiologia. Come può un polo chirurgico così come previsto dalle schede essere monco di una cardiologia funzionante e perfettamente attrezzata anche con unità coronarica?

Continueremo a vigilare e a presentare proposte che vadano verso il fabbisogno della gente.

Segretario del circolo PD di Portogruaro

Robrto Zanin

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